Non vorrei essere accolto da un infermiere in PS. È bufera contro La7. L’IPASVI risponde

ANABO

Malasanità, incompetenza, errori in Pronto Soccorso e una completa assenza di conoscenza in materia di sanità sono stati gli ingredienti della giornalista Tiziana Panella durante la trasmissione Tagadà andata in onda lo scorso 18 Marzo su La7.

Ma andiamo con ordine. Come anticipano la trasmissione televisiva Tagadà del 18 Marzo, andata in onda su La7 ha offeso gravemente gli Infermieri e messo a rischio l’assistenza e i servizi ai cittadini.

L’affermazione della conduttrice “non vorrei mai essere accolta da un infermiere in Pronto Soccorso”, seguita da quella di uno degli ospiti, non certo esperto della materia “l’infermiere non ha studiato per fare questo“ a proposito del triage ospedaliero, denota l’assoluta assenza di qualunque conoscenza e competenza sulla materia e soprattutto offende la professione infermieristica e genera un allarme infondato che provoca un danno all’assistenza, nel momento stesso in cui fa scattare nei pazienti dubbi del tutto inconsistenti sulla sua qualità.

Ogni anno infatti una media di 21 milioni di pazienti che accedono in Pronto Soccorso sono selezionati dal triage infermieristico con competenza e appropriatezza. La figura dell’infermiere di triage è una figura regolamentata dal nostro ordinamento e che prevede l’acquisizione di competenze specialistiche e post base. Viene svolta, quindi, da un infermiere che, dopo un periodo di esperienza professionale specifica in Pronto Soccorso e a seguito di un corso formativo ad hoc, erogano prestazioni di alta qualità, permettendo un miglior funzionamento dei D.E.A. (Dipartimenti emergenza accettazione).

Eppure, la giornalista, evidentemente senza alcuna preparazione relativamente alla normativa sanitaria attualmente in vigore, sproloquiava e sminuiva un’intera categoria professionale.

Tiziana Panella ha dimostrato di non sapere che nel 1996 sulla Gazzetta Ufficiale comparve, per la prima volta in Italia, la funzione di triage in Pronto Soccorso. Questa funzione viene attribuita, per legge, a “un infermiere adeguatamente formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del servizio”. Così viene affermato nelle linee guida sul sistema di emergenza – urgenza sanitaria in applicazione del D.P.R. 27 marzo 1992 del Ministero della Sanità.

Comunque non si è fatta attendere la risposta della FNC IPASVI che ha così replicato:

Gentile direttore,

le scrivo in merito alla trasmissione Tagadà del 18 marzo 2016, in cui gli infermieri che questa FNC Ipasvi rappresenta professionalmente sono stati sottoposti a un attacco mediatico senza fondamenti e senza precedenti. Per chiarezza è necessaria una premessa.

L’infermiere è un professionista abilitato per legge e preparato specificamente al triage in Pronto Soccorso. Detto questo stupisce e lascia allibiti l’atteggiamento con cui nella trasmissione Tagadà del 18 marzo scorso persone del tutto estranee all’ambito sanitario, hanno descritta la figura del professionista infermiere.

Si può comprendere, anche se non approvare, le esigenze di “spettacolo” che portano a esasperare nei termini e nella semplificazione giornalistica concetti e ruoli ben più complessi, ma quando questi atteggiamenti sfociano in sentenze prive di fondamento come quella, appunto, che il triage non è compito infermieristico – proclamata peraltro con disprezzo da chi con molta probabilità non sa evidentemente nemmeno di cosa e di chi parla – si dà attua un comportamento pericoloso non tanto e non solo per l’intera categoria infermieristica (430mila professionisti) ma anche per la dannosa disinformazione e per un oggettivo “procurato allarme”.

Nel maggio 1996 con la pubblicazione delle Linee Guida sul sistema di emergenza-urgenza sanitaria è prevista, per la prima volta in Italia, la funzione di triage. Alla voce “Funzioni di triage”, le linee guida stabiliscono che: “All’interno dei DEA (dipartimenti emergenza accettazione) deve essere prevista la funzione di triage, come primo momento di accoglienza e valutazione dei pazienti in base a criteri definiti che consentano di stabilire le priorità di intervento. Tale funzione è svolta da personale infermieristico adeguatamente formato, che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente di servizio”.

Ogni anno una media di 21 milioni di pazienti che accedono in Pronto Soccorso sono selezionati dal triage infermieristico con competenza e appropriatezza.

Ciò stante si chiede a norma della legge 416 del 1981, l’immediata rettifica delle affermazioni false e tendenziose espresse nella trasmissione di cui trattasi che minano la figura, la professionalità e l’immagine degli infermieri.

Leggi anche

Basta pacche sulle spalle e di chiamarci angeli ed eroi. Si passi ai fatti, l’ultimatum della FNOPI

E’ finito il tempo delle pacche sulle spalle e di chiamare “angeli” ed “eroi” gli …